mercoledì 4 novembre 2015

DIALOGO SURREALE DI NONNA E DI MELE

(Domenica pomeriggio. Lui e Lei si sono lanciati in una nuova sfida culinaria: trovare e sperimentare tutte le ricette esistenti di torta di mele, per eleggere la preferita. Così, ogni domenica, sperimentano una nuova torta. Questa settimana tocca alla ricetta della nonna di un ex di Lei, il che non lascia presagire nulla di buono. Mentre Lei mescola gli ingredienti principali, Lui viene incaricato di pelare e tagliare le mele, secondo il fulgido esempio di Gianni Morandi. Che, tra l'altro, piuttosto che cantare di banana e lampone avrebbe fatto meglio a parlare più sinceramente di patate e piselli.

Iniziano insieme a lavorare, ma dopo poco Lui è già smarrito: vaga per la cucina, aprendo tutti gli sportelli, alla ricerca di quello che definisce il suo pelapatate professionale. A quanto pare, a forza di film dell'orrore su presenze spiritiche, il guaio è successo e quel tritura attributi di Cracco si è installato nel corpo di Lui, decretando che un banale coltello non basta a sbucciare una banale mela Gold. Lei, notando che la ripresa tarda ad arrivare e che tutti gli altri ingredienti sono già pronti nella ciotola,  prende in mano la situazione e rinviene il Graal di tutti i pelapatate nella lavastoviglie. Lui riparte, motivatissimo. Dopo dieci minuti, ha pulito forse una mela. Lei si rassegna e, non avendo altro da fare, inizia a preparare la cena. Dopo un po' si gira e trova lui che vaga per casa con dei libri in mano. Gli urla di tornare al suo posto a sbucciare mele e, magari, anche a tagliarle. Lui sobbalza e si giustifica dicendo che aveva visto Lei fare altro e quindi pensava non ci fosse fretta. Il dettaglio che Lei facesse altro perché aveva ultimato la propria parte gli era, chissà come, sfuggito. Lei resta a fissarlo. Lui inizia finalmente a tagliare gli spicchi, ricavandone dei pezzi grossi come tappi di sughero, irregolari, uno diverso dall'altro. Cracco deve essersi appisolato proprio quando serviva davvero).

LEI (a braccia conserte, friggendo dalla voglia di strappargli di mano il coltello):- Ma come le tagliamo bene queste mele. Bei pezzettoni enormi, perfetti per NON cuocersi dentro una torta.
LUI (sereno e lento come suo solito):- Esatto. Sono pezzettoni rustici, per una torta rustica. Del resto - (aggiunge, facendo riferimento al titolo della ricetta, che è torta della nonna) - questa è la torta di una nonna, non può essere che così.
LEI (incuriosita):- Cioè la nonna è per forza rustica?
LUI (con tono da documentario):- Ovvio, è una nonna. La torta le viene rustica perché mica ci vede, ti pare che possa notare come sono i pezzi delle mele? Già è tanto se non ci sbava dentro.

(Mi sento di chiedere scusa a tutte le nonne del mondo per questa deviante interpretazione del concetto di rustico. Per farci perdonare, Lui invierà a ciascuna di voi, in pacchetto personalizzato, il pelapatate professionale di cui non potrete più fare a meno. Ve lo consegna Cracco. Lo riconoscerete perché invece di suonare il campanello vi urlerà alla porta "Daaaaaiiiiii!"). 

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